“Qui e Ora”: L’Urgenza dell’Esistenza nell’Analisi di Klasspop.it

La riflessione di Emanuele Conte tratta dalla trasmissione radiofonica “Hic Et Nunc – Qui e Ora” (che significa, appunto, “Qui e Ora”) è un potente inno all’attualità del vissuto, un’esortazione a cogliere e sentire il presente con tutta la sua carica emotiva e potenziale di cambiamento. Si tratta di un testo che, pur nella sua brevità, tocca corde profonde legate alla speranza, all’attesa, al desiderio e alla consapevolezza temporale.


Qui e ora, lo si grida senza emettere voce quando si chiede e si spera in qualcosa o in qualcuno; lo si dice con gli occhi e con il respiro quando l’attesa è insopportabile perché è troppo lunga.
Qui e ora, pensando e stringendo nei pugni un cambiamento da tempo sognato che sembra non arrivare mai.
Qui e ora, perché è adesso che si cerca la pace, l’amore e la serenità.
Qui e ora, perché non è stato ieri né sarà domani, ma è adesso il tempo in cui si vive.

Emanuele Conte dalla trasmissione radiofonica: “Hic Et Nunc – Qui e ora”

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L’Essenza dell’Espressione

L’uso insistito dell’espressione “Qui e ora” non è una semplice localizzazione spazio-temporale, ma diventa un vero e proprio stato d’animo, un imperativo esistenziale.

  • Silenzio Assordante dell’Attesa: Nella prima strofa, il “Qui e ora” è un grido silenzioso, che si manifesta senza voce. Questo sottolinea l’intensità del desiderio e della speranza (“si chiede e si spera in qualcosa o in qualcuno”) che è troppo forte per essere contenuto. Diventa poi un’espressione fisica, “detta con gli occhi e con il respiro”, che traduce l’insopportabilità dell’attesa protratta. Il presente è teso tra il desiderio non ancora realizzato e la sofferenza dell’aspettativa.
  • La Tensione del Cambiamento: Il secondo “Qui e ora” lega il presente a un futuro sognato che tarda ad arrivare. L’immagine del “stringere nei pugni un cambiamento” evoca la volontà ferrea e la frustrazione per l’immobilità apparente. Il presente, in questo senso, è il campo di battaglia in cui la volontà lotta contro la resistenza della realtà.
  • La Ricerca dei Valori Fondamentali: La terza strofa è una chiara dichiarazione d’intenti. La pace, l’amore e la serenità non sono obiettivi da posticipare o ereditare, ma vanno cercati adesso. Questo sottolinea l’importanza di agire e vivere pienamente nel momento attuale per la realizzazione personale.

La Scelta Stilistica: “Non è stato ieri”

L’ultima frase condensa il significato filosofico del passaggio: “Qui e ora, perché non è stato ieri né sarà domani, ma è adesso il tempo in cui si vive.”

La scelta di Conte di usare il passato prossimo (“non è stato ieri”) anziché il presente (“non è ieri”) non è casuale ed è cruciale per la completezza del messaggio:

  • Passato Prossimo (Non è stato ieri): Il passato prossimo in italiano si usa per indicare un’azione o uno stato concluso nel passato ma i cui effetti o la cui rilevanza si estendono fino al presente. Dicendo “non è stato ieri”, Conte riconosce l’esistenza e la realtà del giorno passato, ma ne circoscrive la funzione temporale. Lo ieri è un tempo che ha avuto luogo, ma che è ormai terminato e non è il momento in cui l’esistenza si sta svolgendo attualmente.
    • Implicazione: Si accetta l’esistenza del passato, ma si nega che esso possa essere il luogo del vivere attuale.
  • Contro la Semplice Negazione (Non è ieri): Se avesse detto “non è ieri”, la frase avrebbe avuto un tono di semplice negazione logica o identitaria (l’oggi non è il giorno chiamato ieri).
    • “Non è stato ieri” è molto più pregnante perché suggerisce che il giorno passato, pur essendo concluso, potrebbe ancora influenzare o distrarre dal presente (ad esempio, con rimpianti o ricordi). L’uso del passato prossimo serve a mettere una chiara distanza conclusiva tra l’esperienza del passato e l’urgenza dell’oggi, spingendo l’ascoltatore a lasciare definitivamente ciò che è stato.

In sintesi, la struttura temporale perfetta “non è stato ieri né sarà domani, ma è adesso” crea un imbuto temporale che converge con forza e precisione sull’Adesso, l’unico tempo reale e attivo dell’esistenza umana.

Ascolta il podcast di panoramica a cura di NotebookLM

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