Mantova, città d’arte e di storia, nasconde tra le sue vie e i suoi monumenti una leggenda che intreccia fede, storia e devozione: quella di Longino, il soldato romano che, secondo la tradizione, trafisse il costato di Gesù crocifisso. Un gesto che, anziché restare un atto di violenza, si trasformò nell’inizio di un’eredità spirituale che ha plasmato l’identità della città.
La leggenda di Longino e il Preziosissimo Sangue
Il Vangelo di Giovanni racconta di un soldato, spesso identificato con il nome di Longino, che con la sua lancia colpì il fianco di Gesù per accertarne la morte. La leggenda, tramandata nei secoli, narra che proprio in quel momento, il soldato si convertì, colpito dalla potenza di quel sacrificio. Pentito e devoto, Longino raccolse in un contenitore di piombo la terra imbevuta del Preziosissimo Sangue e, portando con sé questa reliquia, intraprese un lungo viaggio che lo condusse fino a Mantova. Qui, dopo aver nascosto il prezioso tesoro, subì il martirio.
Le sue reliquie, però, rimasero dimenticate per secoli, celate nel cuore della città fino al loro ritrovamento, che avvenne nell’804. Per onorare e custodire degnamente questo sacro tesoro, venne costruita la Basilica di Sant’Andrea, un capolavoro architettonico la cui attuale struttura, in gran parte, fu progettata dal celebre Leon Battista Alberti.
Sebbene la lancia stessa non si trovi a Mantova, la città ne custodisce il frutto più prezioso: la terra intrisa del Sangue di Cristo che Longino portò in salvo. È questo gesto che ha reso la lancia un simbolo e ha trasformato Mantova in un luogo di profonda spiritualità.
Se vuoi approfondire l’argomento leggi l’articolo completo “La leggenda della spada di Longino e il culto del Preziosissimo Sangue“
“In Media Res” di Emanuele Conte per Klasspop – Immagini AI

