Il breve ma incisivo testo di Emanuele Conte tratto dalla trasmissione radiofonica “The Others – Gli altri” è un potente aforisma sulla natura ambivalente delle relazioni umane e sulla nostra perenne incertezza identitaria. Con un’economia di linguaggio che va dritta al punto, Conte non offre risposte, ma pone la domanda fondamentale che sembra ossessionare l’uomo contemporaneo: “Sono solo gli altri o anche noi?”
Recensione e analisi di Klasspop.it
Sono solo gli altri o anche noi?
Dalla trasmissione radiofonica “The Others – Gli altri di Emanuele Conte
Sono gli altri la causa di tutte le disavventure e allo stesso tempo la soluzione di ogni problema risolvibile dagli uomini.
Sono gli altri che determinano il sorriso in un’alba e il sonno ristoratore dopo il tramonto.
Sono gli altri sui quali scaramanticamente non contare pur chiedendo aiuto.
Sono gli altri che possono, vogliono, pretendono o permettono.
Siamo noi, ognuno di noi che confuso in mezzo agli altri procura pena, danno, felicità o amore rivolgendosi agli altri, facendoli sentire all’inferno o in paradiso.
Ascolta il testo oggetto di analisi dallo spezzone della trasmissione radiofonica
Il Dominio dell’Altro: La Causa e la Soluzione
L’analisi si apre con una serie di affermazioni che elevano “gli altri” a forza motrice quasi metafisica della nostra esistenza. Vengono dipinti come una sorta di divinità laica, l’origine di ogni polarità dell’esperienza umana:
- Causa di tutte le disavventure e soluzione di ogni problema risolvibile.
- Determinanti del sorriso in un’alba e del sonno ristoratore.
In questo primo blocco, gli altri sono l’esterno totalizzante, l’entità a cui deleghiamo, consciamente o inconsciamente, il potere sulla nostra felicità e sul nostro fallimento. È un riconoscimento amaro della nostra dipendenza ontologica dagli altri: la nostra vita emotiva, il nostro successo, persino il nostro riposo, sono mediati dalla loro presenza o azione.
Il paradosso si accentua nel passaggio che riguarda la scaramanzia: l’altro è colui su cui non si conta ma a cui, inevitabilmente, si chiede aiuto. Questa contraddizione riflette la nostra difficoltà ad ammettere la vulnerabilità e il bisogno di connessione, un mix di orgoglio e necessità. Gli altri sono i soggetti attivi del potere: “possono, vogliono, pretendono o permettono”, agendo come portieri dell’esistenza e della possibilità.
La Rovesciata Identitaria: Siamo Noi
Il culmine del testo arriva con un’inversione di prospettiva radicale, una sorta di coup de théâtre concettuale. L’attenzione si sposta da “loro” a “noi”.
“Siamo noi, ognuno di noi che confuso in mezzo agli altri procura pena, danno, felicità o amore rivolgendosi agli altri, facendoli sentire all’inferno o in paradiso.”
Questa frase non è una semplice chiusura, ma la chiave di volta dell’intero ragionamento. Se prima “gli altri” erano i soggetti attivi del nostro destino, ora l’autore ci svela l’amara verità: noi siamo gli altri degli altri. Ognuno di noi, nella sua individualità (“ognuno di noi”), contribuisce alla massa indistinta (“confuso in mezzo agli altri”) che esercita quel potere totalizzante descritto all’inizio.
Il testo si configura così come un perfetto gioco di specchi. La pena, il danno, la felicità o l’amore che riceviamo dagli altri sono esattamente ciò che noi, in quanto “gli altri” di qualcun altro, siamo in grado di procurare.
Il Giudizio di Klasspop.it
Il brano di Emanuele Conte è un’analisi socio-filosofica di grande impatto. In pochissime righe, affronta il tema della responsabilità individuale e collettiva con lucidità disarmante. Il genio del testo risiede nel dissolvere la linea di demarcazione tra sé e l’altro, rendendo il concetto di alterità non una minaccia esterna, ma una funzione intrinseca alla nostra identità.
È un monito potente: non possiamo lamentarci del potere degli altri senza riconoscere che siamo noi stessi a esercitare quel potere e a subirlo in un ciclo inestricabile di causa ed effetto. La risposta alla domanda iniziale non è un’esclusiva, ma un’inclusione: siamo l’uno e l’altro, contemporaneamente artefici e vittime del vasto, caotico e meraviglioso sistema delle relazioni umane.

Ascolta l’analisi di Klasspop Raccontata dall’AI NotebookLM

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