(La traduzione di Giuseppe Ungaretti)
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale fu l’immortale mano o l’occhio
Ch’ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?
In quali abissi o in quali cieli
Accese il fuoco dei tuoi occhi?
Sopra quali ali osa slanciarsi?
E quale mano afferra il fuoco?
Quali spalle, quale arte
Poté torcerti i tendini del cuore?
E quando il tuo cuore ebbe il primo palpito,
Quale tremenda mano? Quale tremendo piede?
Quale mazza e quale catena?
Il tuo cervello fu in quale fornace?
E quale incudine?
Quale morsa robusta osò serrarne i terrori funesti?
Mentre gli astri perdevano le lance tirandole alla terra
e il paradiso empivano di pianti?
Fu nel sorriso che ebbe osservando compiuto il suo lavoro,
Chi l’Agnello creò, creò anche te?
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale mano, quale immortale spia
Osa formare la tua agghiacciante simmetria?
La poesia “La tigre” (The Tyger) è una delle composizioni più celebri di William Blake e fa parte della raccolta “Songs of Experience” (Canti dell’Esperienza), pubblicata nel 1794, in opposizione alla precedente raccolta “Songs of Innocence” (Canti dell’Innocenza).
Tema e Dualismo
Il poema esplora il mistero e la natura terrificante della creazione e del male nel mondo, in netto contrasto con la poesia gemella di “Songs of Innocence”, “L’Agnello” (The Lamb), che simboleggia l’innocenza, la purezza e il lato mite di Dio. Blake qui indaga la dualità della creazione divina: come può lo stesso Creatore aver plasmato sia l’agnello docile che la tigre feroce, espressione di potenza e distruzione?
Simbolismo della Tigre
La tigre è un potente simbolo di energia spaventosa, della forza primordiale e del lato oscuro o distruttivo di Dio. La sua bellezza è descritta come terrificante (fearful symmetry), suggerendo che la perfezione può essere anche inquietante. La tigre rappresenta l’Esperienza, lo stato adulto, complesso e corrotto dell’esistenza umana, dove esistono il male, la violenza e l’oppressione, in opposizione all’Innocenza simboleggiata dall’Agnello.
Le Domande al Creatore
La poesia è costruita principalmente attraverso una serie di domande retoriche rivolte alla tigre e, in ultima analisi, al suo Creatore. Il poeta si interroga con ammirazione, timore e terrore sul tipo di essere che possa aver forgiato una creatura così magnifica e temibile. La domanda centrale non è solo “Chi ti ha creato?”, ma “Chi ha osato (ultima strofa, dove ‘could’ della prima strofa diventa ‘dare’) creare te?”. Questo sottolinea il carattere audace e quasi demoniaco della creazione della tigre.
Immagini e Stile
Blake utilizza immagini potenti legate al fuoco (burning bright, fire degli occhi) e alla forgiatura (la metafora del fabbro che batte e plasma la creatura).
- Il Creatore è immaginato come un fabbro celeste che forgia la tigre nella fucina, usando strumenti come l’incudine, il martello e la fornace, evocando figure mitologiche come Efesto o Prometeo.
- Il ritmo martellante e il metro trocaico contribuiscono all’intensità e alla potenza dell’immagine, suggerendo lo sforzo della creazione.
- Il contrasto tra la luce (burning bright) e l’oscurità (forests of the night) evidenzia ulteriormente la natura enigmatica e sublime della tigre.
La poesia ha una struttura circolare, con la prima e l’ultima strofa quasi identiche. Il cambiamento cruciale da could (poter/riuscire) a dare (osare) nella domanda conclusiva rafforza l’idea che la creazione della tigre sia un atto di coraggio che supera i limiti dell’abilità, e sottolinea il dilemma di come un Dio d’amore e purezza possa aver osato dare vita a una forza tanto terrificante.

SpietataLente: Poeti e Scrittori
Approfondimenti su alcuni brani scritti da autori famosi o fantastici sconosciuti.
Testi a cura della redazione di Klasspop.it – immagini create con l’A.I.
