Belfagor, il Fantasma del Louvre: Tra Romanzo, Demoni e Sceneggiati

Il mistero che avvolge le sale del Louvre di Parigi ha trovato la sua incarnazione più celebre e spaventosa in Belfagor, il Fantasma del Louvre. Questa figura enigmatica non è nata direttamente nel museo, ma affonda le sue radici nella letteratura popolare e, prima ancora, nella demonologia.

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Origini del Racconto e Autore

Il racconto del fantasma mascherato che si aggira tra i tesori del Louvre proviene dal romanzo a puntate intitolato semplicemente Belphégor scritto da Arthur Bernède (1871-1937) e pubblicato per la prima volta nel 1925. L’opera originale mescola elementi di mistero, avventura e paranormale, narrando gli eventi scatenati dalla mummia di un’antica divinità egizia, da cui il fantasma sembra trarre i suoi poteri.

Il romanzo di Bernède ha avuto diverse trasposizioni, tra cui:

  • Un film muto del 1927, sceneggiato dallo stesso Bernède.
  • Il celebre sceneggiato televisivo francese Belfagor o Il fantasma del Louvre del 1965, diretto da Claude Barma, che incollò milioni di spettatori allo schermo.
  • Un film del 2001 diretto da Jean-Paul Salomé, con Sophie Marceau e Michel Serrault.

Il Demone Ispiratore: Belphegor

Il nome “Belfagor” (o Belphegor) è ispirato a un’antica figura della mitologia semitica, originariamente una divinità cananea chiamata Ba’al Pe’or. Questo culto, secondo le fonti bibliche, era associato a pratiche licenziose.

Nella demonologia cristiana, in particolare quella sviluppatasi a partire dal XVI secolo, Belphegor è assimilato a uno dei Sette Principi dell’Inferno e rappresenta il peccato capitale dell’accidia (la pigrizia spirituale o mentale). Viene spesso raffigurato come un demone che seduce gli uomini promettendo loro ricchezze e ingegnose invenzioni che li solleveranno dalla fatica. Curiosamente, la figura demoniaca appare anche nella novella satirica Belfagor arcidiavolo di Niccolò Machiavelli (scritta intorno al 1520), in cui il demone viene inviato sulla Terra (a Firenze) per prendere moglie e scoprire se davvero la maggior parte dei peccati umani derivi dalle donne.

Il fantasma di Bernède riprende l’aura di mistero e terrore associata al nome, pur inserendola in un contesto pulp e avventuroso.


La Sceneggiatura Più Famosa

Il grande successo popolare di Belfagor è in gran parte dovuto allo sceneggiato televisivo del 1965. La sceneggiatura della miniserie Belfagor o Il fantasma del Louvre fu realizzata da Claude Barma (anche regista) e Jacques Armand, basandosi sul romanzo di Bernède ma con l’intenzione di modernizzarne e rafforzarne l’impatto misterioso.

La trama segue il giovane studente André Bellegarde che, dopo aver assistito a eventi inspiegabili nel Louvre, decide di indagare sul fantasma. L’atmosfera in bianco e nero, l’interpretazione magnetica dell’attrice Juliette Gréco (nei panni di Luciana Borel/Stéphanie Borel) e la sigla inquietante contribuirono a trasformare lo sceneggiato in un vero e proprio fenomeno di costume in Francia e in Italia.

“Il Treno del Brivido” di Emanuele Conte per Klasspop – Immagini AI